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tratto dal romanzo di Irvine Welsh, Danny Boyle ne fa un’ottima pellicola, un’esperienza del mondo vista attraverso gli occhi di un tossicodipendente da eroina. Non è facile catalogare il film in un unico genere, viaggia dal bizzarro al tragico senza abbandonare lo spirito ironico e graffiante della vita. Un movie greve, sporco e grezzo ma che porta anche un insegnamento finale. Forse il miglior film sulla droga.
Un film dall’humour nerissimo e che a metà dei ‘90 cercò di parlare a una certa generazione di giovani scozzesi; che narra la vita ai margini di un gruppo di tossicodipendenti, eroinomani e alcolizzati; sì, perché non tutti si fanno, ma tutti sono di certo personaggi di una nicchia che si è volontariamente esclusa dalla normalità: “Il frigo, l’auto nuova, il cibo al microonde, la tv con schermo ultrapiatto e le vacanze nei resort”. Personaggi ai margini con i loro rituali e le loro fobie, per il lavoro, per la ricerca del sesso e la paura di crescere cercando di abbandonare le facili panacee fornite dalla droga. Acquisto fortemente consigliato!
A mio avviso, un film pregnante, di quelli che fanno la storia di una generazione. I protagonisti del film sono un gruppo di amici ventenni (Renton, Spud, Sick Boy, Tommy, Begbie), in una Edimburgo che non li soddisfa e li rende apatici. I primi tre sono tossicodipendenti, il quarto seguirà le loro orme dopo una delusione, l'ultimo non assume stupefacenti ma è tremendamente violento verso il prossimo. Renton, Spud, Sick Boy e Begbie, dopo svariate vicissitudini narrate nel film, si ritrovano per le mani un affare, un guadagno "facile" da migliaia di sterline che potrebbe cambiare le loro vite. Ma alla fine, agendo d'impulso, uno di loro tradirà gli amici, accaparrandosi tutta la somma... Film "pesante", non in senso negativo ma a livello di trama, per la schiettezza con cui affronta il tema della tossicodipendenza - alcune scene sono piuttosto forti, ma insieme alla fotografia eccellente e all'interpretazione degli attori, sono quelle che rendono speciale il film. Indimenticabile, inoltre, il monologo iniziale di Renton "scegliete la vita". Consigliato, insieme anche al seguito che è uscito da poco nelle sale.
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