Swing low

Swing Low è il libro con cui Miriam rende omaggio al padre suicida. Lo fa raccontandocene la vita come se fosse lui in prima persona a narrare, andando a ritroso nel passato per riuscire a mettere insieme tutti i tasselli necessari per ricollegarlo a un presente che appare ormai confuso e privo di senso. Il ritratto che ne viene fuori è quello di un uomo sensibile, delicato, intelligente, coraggioso, amorevole, fragile e forte al tempo stesso. Un uomo dentro cui albergano due forze contrapposte: una che lo trascina verso lo slancio alla vita, all'amore e alla felicità; l'altra, che lo fa piombare senza scampo nell'ossessione di essere dannoso non solo per se stesso ma anche per le persone che vorrebbe proteggere. All'età di 17 anni Mel Toews si convince di essere un uovo e, in seguito a un ricovero, gli viene diagnosticata una psicosi maniaco - depressiva. Patologia che, secondo i medici, gli impedirà di condurre una vita normale. Mel non si arrende e va avanti con coraggio: sposa Elvira, una donna moderna, vulcanica; mette al mondo due figlie; diventa un maestro amato e innovatore e un membro rispettato della sua comunità religiosa; contribuisce a fondare una biblioteca, costruisce una casa rosa confetto, pianta alberi e coltiva petunia; riesce perfino a godere dei momenti di felicità che gli si presentano quando le due forze che se lo contendono riescono a trovare un equilibrio. Swing Low è un libro di riconciliazione: di Miriam con il padre e del padre con la vita. Miriam restituisce al padre la possibilita di riconoscere che quell'uomo/uovo aveva realizzato molto più di quanto avrebbe ritenuto possibile: aveva amato la sua famiglia ed era stato ricambiato; aveva amato i suoi studenti e offerto loro stimoli, ottenendone in cambio amore e gratitudine; aveva guardato in faccia i demoni del passato, affrontandoli con forza e tenacia. Nonostante l'epilogo, in questo libro non ci sono giudizio, né rimprovero, ma amore, comprensione, empatia, sensibilità e bellezza.