«Sai cosa mi hai detto una volta?»
«Cosa?»
«Che quello che viene occultato si deforma, come una pianta che si incurva sotto un tetto.»
David Lagercrantz si può senza dubbio annoverare tra le penne più apprezzate del giallo scandinavo, celebre soprattutto per aver portato a termine l'iconica trilogia Millennium.
Al centro di questa nuova saga, troviamo due personaggi non meno antitetici e complessi rispetto ai protagonisti di Stieg Larsson. Da una parte Micaela Vargas, poliziotta di origine cilena cresciuta nei bassifondi di Stoccolma che, dietro a una facciata ordinaria e irreprensibile, nasconde i traumi scaturiti da una famiglia problematica e un fratello criminale. Dall'altra Hans Rekke, professore di psicologia ed esperto negli interrogatori. Ex pianista con una forte indole artistica, brillante e fragile allo stesso tempo, Hans alterna attimi di chiarezza, per sprofondare in abissi di oscurità che lo attanagliano. Diversi e apparentemente inconciliabili, entrambi sono però vittime di demoni interiori ostinati, di un'Obscuritas che sembra sempre pronta ad afferarli, riportandoli in basso. Insieme sono una strana coppia di detective dalla sintonia bizzarra e affascinante. Insieme sono pronti a indagare, compiendo una vera e propria discesa nel proprio abisso personale insospettabilmente legato alle vicende del presente.