Robin Hood. Il principe dei ladri

Belle le primissime pagine, poi cade nella noia. Decisamente non all’altezza dei capolavori di Dumas. Svelato il mistero! Non è stato scritto da Alexandre Dumas! Amen. 🙏🏻 Nelle ultime pagine viene citato il vero autore, un certo Pierce Egan. Fin dalle prime pagine non ho riconosciuto la penna intrigante di Dumas. I dialoghi elementari così noiosi, sembrano più adatti a un’opera teatrale che a un romanzo. La trama non segue un percorso logico, si passa da un’avventura a un’altra alla velocità della luce. Peccato, le mie aspettative erano alte. Del resto il Robin Hood della Disney resta il mio cartone preferito. 🙂

Dumas é piacevolissimo da leggere nel suo stile ottimamente costruito e nella sua scorrevolezza che intrattiene. Non posso però non fare paragoni con altri libri dello stesso genere che hanno avuto un impatto maggiore su di me, quanto meno a livello di sviluppo della storia, e purtroppo facendo anche riferimento alla storia rielaborata e narrata dalla Disney talvolta durante la lettura sentivo meno coinvolgimento attorno all’esperienza totale di lettura.

Robin Hood è sicuramente un mito senza tempo che, soprattutto da bambini, sa farci vivere avvincenti imprese nel nome della giustizia. Arciere coraggioso e ribelle, innamorato devoto della bella Lady Marian, amico fidato del forzuto Little John e del fascinoso Will Scarlet ruba ai ricchi per dare ai poveri, mettendo in difficoltà le guardie dello sceriffo di Nottingham. È bello poter pensare che la leggenda del principe dei ladri di Sherwood possa avere un fondo di verità e che, dalla lontana Inghilterra del XII secolo, sia giunta fra gli scritti della maison Dumas, dove il celebre autore di cappa e spada e i suoi fidati scrittori hanno saputo comporre questo libro. Semplice e ironico e’ un bel romanzo storico per tutte le età. Questa versione della storia ci riporta agli scontri degli ultimi sassoni, di cui Robin è degno rappresentante, con i normanni conquistatori, realmente accaduti e ci fa ripassare una pagina di storia che non sempre si studia. È facile innamorarsi anche con queste pagine dell’affascinante fuorilegge e fare il tifo per la sua allegra brigata. Un classico senza tempo che consiglio di leggere con leggerezza, come quando si giocava da bambini.