"Ha la madre in un istituto di cura sin da quando era bambino, ma è come non avesse nemmeno il padre il laureando in giurisprudenza protagonista del secondo, indocile, sospeso e allarmato e ben disegnato romanzo di Leonardo Bonetti. L'orfano non avrà pace finché non surrogherà sia l'assenza del genitore sia la perdita dello scopo affidato alla rivoluzione sociale e politica. Proverà a far nido dentro una famiglia cui danno il ritmo le donne, dalla inquieta e sfuggente Gaia a sua madre [...]. A disagio nel tran tran della esistenza piccolo-borghese, tutti provano a ribellarsi in forme estreme che denunciano la loro alienazione [...]. Quando Gaia trova il suo compagno ideale [...] il protagonista si scopre solo [...]. È un'alternativa la natura che affascina la sua vista e la sua fantasia?".)
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