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Anno edizione: 2012
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La storia si svolge in un paesino a nord di Girona, in Spagna. È la storia di un padre e di un figlio, ma anche la storia di una famiglia, di un paese, di una vita. Una storia soffice che si snoda lentamente e senza troppi fronzoli. Pedro Zarraluki, con la sua scrittura armoniosa e flemmatica, dà importanza al tempo, che è quello lento, lentissimo, dei paesini lontani dal caos e dalla frenesia delle città, un tempo che ci culla e ci dà il tempo di pensare, riflettere, staccarci dal vortice e riprendere in mano le nostre vite, senza più rabbia. Intorno ai due protagonisti gravitano una serie di indimenticabili e bizzarri personaggi, così speciali che vorresti quasi conoscerli e abbracciarli tutti. Il racconto sembra urlarci: prendetevi del tempo. Prendetevi il piacere, ma prendetevi pure la noia, anche lì è un bel posto per ritrovare se stessi.
E' il primo libro di Zarraluki che ho letto. Mi era sembrata molto interessante l'avvio; inoltre, avevo capito che era ambientato a Barcelona, che, invece, è poco presente. Il libro mi è sembrato un po' lungo, anche se la vicenda risulta alla fine avere una suya ragion d'essere. Interessanti sono alcune descrizioni del paesaggio: il caldo, la luna, il mare, il fiume. Qualche passaggio sembra apparentemente artificioso: Tomas che colpisce il fidanzato di Maria con la pietra in ricordo del figlio David, lo stesso personaggio di Maria. Il bello dei romanzi, erò, è che si possono costruire personaggi e situazioni con caratteristiche 'definitive'.
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