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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2021
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La storia del libro si perde nella notte dei tempi e risiede nella necessità dell’uomo di comunicare, lasciando traccia di ciò che ha detto. Papyrus è il risultato di un percorso irto e travagliato, fatto di illusioni e delusioni, di un sogno che si è concretizzato nelle sue varie forme, partendo dalle narrazioni a voce di Omero per approdare alle tavolette di argilla, alle incisioni su pietra e poi, rivoluzionando il sistema, all’utilizzo di una pianta che cresceva lungo le sponde del Nilo, il papiro. Quando poi la scrittura è approdata al cuoio, alle pelli di vitello e di pecora ha comportato, quanto maggiore era la dimensione dell’opera, delle vere e proprie stragi di animali. Con la possibilità di scrivere più agevolmente e ovviamente di leggere altrettanto facilmente sono sorte le prime biblioteche, disponibili a un certo pubblico, ma è nata anche la prima censura, sono sorti i primi nemici degli scritti, che hanno fomentato la distruzione degli “alberghi” dei libri, come accaduto con la biblioteca di Alessandria.Insomma la storia del libro è anche la storia dell’uomo, dato il rapporto inscindibile fra i due, una storia che è ben lungi dal finire (per fortuna, direi).Non mancano aneddoti, esperienze personali di questa filologa spagnola che parte da Oxford per approdare a Firenze, un lungo viaggio che è anche un’avventura che invita alla riflessione emozionando, fra nuove invenzioni, come quelle della stampa, e aberrazioni umane, come i falò di libri del nazismo. Che fine farà il libro così come lo vediamo oggi, in fogli di carta rilegati? Nonostante la presenza di supporti elettronici l’autore è convinto che il volume non morirà mai e in ciò concordo, perché leggere, sfogliando le pagine e assaporando quel profumo caratteristico dato dell’unione degli aromi dell’inchiostro e della carta, è un’esperienza olfattiva di per sé appagante. Da leggere, non solo per curiosità, ma per un sicuro accrescimento culturale.
Una specie di romanzo, neanche tanto ben fatto in cui oltre ai pensieri dell’autrice c’è anche qualcosa di storia del libro.
Mi aspettavo un saggio sulla storia del libro e della sua circolazione, e invece mi sono ritrovata a leggere quasi una sorta di diario personale (certamente ben scritto) in cui l’autrice dà voce ai suoi ricordi di lettrice e, al contempo, inserisce aneddoti vari (ripetuti più di una volta nel corso della narrazione) che accompagnano i libri nel mondo antico, ma non ne traccia mai una storia organica e ben strutturata. Sembra poi attenersi scarsamente alla cronologia degli eventi, passando repentinamente da un’epoca all’altra (questo nonostante il libro venga diviso in due sezioni, una sulla Grecia e l’altra su Roma), tutto ciò non fa altro che disorientare il lettore. Per me è stato veramente difficile resistere alla tentazione di abbandonare il libro dopo un centinaio di pagine. Ho trovato certamente spunti di riflessione interessanti; ma, purtroppo, questa lettura non ha soddisfatto la mia curiosità.
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