Open. La mia storia

L'ho amato dalla prima all'ultima riga. Non sono un'appassionata di tennis, in realtà non lo seguo per niente, ma questa storia è scritta benissimo e avvincente dall'inizio alla fine. Leggetelo

"Gioco a tennis per vivere, anche se odio il tennis, lo odio di una passione oscura e segreta, l'ho sempre odiato" Andre Agassi è un tennista che odia il tennis. E’ una persona che patisce molto di più l’amarezza della sconfitta che la gioia della vittoria. Tutto ha inizio dalla perfida tirannia del padre, il quale lo costringe a durissimi allenamenti sottoponendolo a un particolare tipo di tortura: il drago sputapalle. Diventa poi una storia di irriverenza e di anticonformismo, degli orecchini pendenti e del mullet, o ancora, dei pantaloncini di jeans e gli shorts rosa. E poi tante sconfitte, perché questo libro parla di questo: di un campione che si è sempre sentito un perdente. "Ce l’ho fatta– sono il tennista numero uno al mondo, eppure mi sento vuoto. Se essere il numero uno mi fa sentire vuoto, insoddisfatto, che senso ha? Tanto vale che mi ritiri.[..]Il problema, in tutto questo tempo, è che ho sempre avuto gli obiettivi sbagliati. Non ho mai voluto davvero essere il numero uno, era semplicemente qualcosa che altri volevano per me.”

Credo che "Open" di Agassi sia il libro che ho consigliato di più negli ultimi 10 anni. Open non è la classica biografia di uno sportivo che ci racconta le sue vittorie con distacco, è piuttosto un libro in cui uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi diventa un nostro amico che ci racconta delle sue sconfitte, delle sue paure, dei suoi limiti e, soprattutto, del rapporto molto complicato col padre. E di come nonostante tutto abbia comunque toccato l'apice dello sport mondiale. 500 pagine che scorrono una dietro l'altra senza che si voglia mai terminare la lettura. Come già detto: CONSIGLIATISSIMO!!!