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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2019
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Un "grazie" e tanti complimenti al giornalista, anche appassionato ciclista Maurizio Ruggeri, per questo interessante ed appassionato libro sulla "Noble Art". Come i menestrelli del Medio Evo, dediti all'intrattenimento del castello decantavano con le loro arti le gesta di eroi e/o anche del loro signore mecenate, così l'autore si è calato in questa veste per raccontare la storia del grande picchiatore Sonny Liston, pugile dotato di una potenza e di una forza inaudite, ma certamente meno noto al grande pubblico di altri campioni del mondo dei pesi massimi (Alì, Marciano, Louis, Frazier, Foreman, ecc..). Ruggeri, calatosi nei meravigliosi anni '60, anziché raccontare la storia e le imprese, come facevano quasi tutti, dell'allora astro nascente Cassius Clay Muhammad Alì "il più grande", ha preferito narrare la vita ed i match del "Bad Boy" e certamente meno bello, in tutti i sensi, Sonny Liston "l'Orso". Di quest'ultimo, da bambino, avevo visto in tv solo i due incontri in bianco e nero contro Clay e lo spezzone del terribile k.o. inflitto a Floyd Patterson; ora, dopo aver divorato questo libro, credo di conoscere meglio e di apprezzare maggiormente la figura di Sonny Liston, che ne esce rivalutata, ingigantita, apparendo anche più simpatica e, soprattutto, umana. Complimenti anche a Ruggeri per lo stile rapido, incalzante e per un contenuto denso di citazioni, note e riferimenti che fanno ben capire come il nostro autore si sia correttamente ed esaustivamente documentato. Ora, però, dopo aver letto questo libro, come diceva il giornalista Antonio Lubrano "la domanda sorge spontanea": Ruggeri si è infatuato ed ha sfacciatamente parteggiato per Liston, rispetto al decisamente più elegante e tecnico Clay ma ora, rivolgendo lo sguardo alla storia del pugilato nostrano gli chiedo se considera più grande Sandro Mazzinghi (che accosterei al modello Liston) oppure Nino Benvenuti (che paragonerei a Clay). La mia preferenza va al secondo che, oltre ad essere più tecnico ed elegante sconfisse Mazzinghi in entrambi gli incontri disputati. Ricordo che fui spettatore al Palaeur di Roma quando, nel novembre del '69, Nino mise k.o. Rodríguez con un meraviglioso gancio sinistro. Sarebbe bello leggere di questo antagonismo che c'è stato tra i due grandi campioni italiani ed anche tra i loro fans, magari in un nuovo libro di Maurizio Ruggeri.
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