Nel 1983 vengono fondate a Magnano, in provincia di Biella, le Edizioni Qiqajon, su iniziativa della comunità monastica di Bose. Il fondatore è Padre Enzo Bianchi, che decide di dare questo nome così particolare ispirandosi ad un termine ebraico, traducibile come «ciò che potrebbe non durare». Durante la festa per i 30 anni di Qiqajon, Bianchi spiega meglio la sua scelta: «Abbiamo cominciato non sapendo se la casa editrice sarebbe durata o no; ed è per questo che io volli come nome questo termine ebraico ... qiqajon designa quell'alberello che Dio ha fatto crescere sulla testa di Giona e che poi ha fatto seccare a metà del giorno. Un albero che è cresciuto, è durato alcune ore, è seccato... ... Facciamo una cosa che dura poco, può anche morire presto ma teniamola lo stesso». La casa editrice, a cui collabora l'intera communitas di monaci, pubblica testi di patristica, studi biblici, teologici e liturgici, opere di tradizione ebraica e spiritualità ortodossa.
Da segnalare la prima traduzione italiana di tutto il corpus di San Pacomio, e della prima letteratura cristiana siriaca.
In catalogo figurano, oltre allo stesso Enzo Bianchi, anche autori quali Martin Buber, Barbara Spinelli, Erri De Luca e Massimo Recalcati.