Il Saggiatore fu fondato nel 1958 oltre che da Alberto Mondadori, anche da un folto gruppo di intellettuali che ruotava intorno a Enzo Paci. Così Mondadori scrive a Jean-Paul Sartre, il 26 marzo dello stesso anno: «Col prossimo mese di aprile nascerà una nuova casa editrice ... e che avrà come suo principale impegno quello di diffondere libri di grande importanza nella storia della cultura, delle arti, delle dottrine e del costume». L’obiettivo è di «sprovincializzare e laicizzare la cultura italiana». La casa editrice ha avuto il merito intellettuale e storico di aver pubblicato gran parte della cultura strutturalista "non marxista" di quegli anni, mentre l'Einaudi e la Feltrinelli si occupavano dell'ambito storico della cultura hegeliana. Tutta la cultura strutturalista, l'antropologia, la fenomenologia, sono state portate in Italia da il Saggiatore, dato che il progetto di fondo di Alberto Mondadori era di fare divulgazione scientifica, in anticipo sui tempi. L'editore ha cercato negli anni di trovare un giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, aprendosi alla narrativa e facendo anche una politica editoriale più aperta al consumo. Oggi il Saggiatore continua a pubblicare saggistica e narrativa con un profilo colto, illuminato, cosmopolita.