La casa editrice Hoepli fu fondata a Milano nel 1870 dallo svizzero Ulrico Hoepli (Tuttwil, 1847 - Milano, 1935). L'editore, dopo aver fatto il proprio apprendistato di libraio in diverse città, da Zurigo a Trieste, si trasferì a nel capoluogo lombardo dove acquistò una libreria che costituì il fulcro della propria attività, divenendo uno dei principali centri culturali della città.
In quegli anni intraprese anche l'attività editoriale e il suo primo tentativo da editore fu la ristampa nel 1871 di una grammatica francese di G.S. Martin, cui seguì l'anno dopo la pubblicazione di un periodico: L'arte e l'industria. Il libraio svizzero ebbe non solo la capacità di capire le esigenze di cultura tecnica e specializzata per l'Italia della seconda metà dell'Ottocento, ma anche il merito di legarsi a istituzioni culturali e universitarie della cui produzione scientifica divenne poi editore. Non mancò all'interno del catalogo anche una produzione letteraria con alcune significative pubblicazioni come le opere di Shakespeare in 12 volumi tradotte da G. Carcano, numerosi saggi su Dante e diverse edizioni della Divina Commedia, ma la fortuna dell'editore Hoepli coincise con la nascita della collana "Manuali". Iniziata nel 1875 con il volume Manuale del tintore dello svizzero R. Lepetit, comprese nell'arco di un secolo più di 1700 titoli. I manuali ebbero un orientamento soprattutto scientifico e si avvalsero di traduzioni di opere inglesi e tedesche. Concepiti come libri a portata di mano, grazie alle dimensioni ridotte e alla solidità della rilegatura, molti di questi volumi ebbero successo notevole e duraturo: il Manuale dell'ingegnere di Giuseppe Colombo ha venduto in cinquant'anni più di 150.000 copie. Oggi l'attività editoriale continua a prestare particolare attenzione al settore tecnico e scientifico. Attualmente Hoepli opera nell'area della manualistica, dell'editoria scolastica, universitaria e professionale, dell'informatica, dei codici giuridici e dei dizionari.