Nata in Austria, diplomata in due università inglesi, ha svolto in Italia (dove risiede) attività letteraria e giornalistica dagli anni quaranta. Impegnata nel settore verbovisivo sia come artista sia come critico, è autrice, in italiano ed in inglese, di libri di poesie di sperimentazione scrittoria, e di volumi e saggi dedicati all’operatività internazionale tra linguaggio e immagine. Sul movimento marinettiano ha tenuto seminari, conferenze, lezioni, sempre indicando la matrice futurista delle neoavanguardie, di cui fa parte. Di lei Alfio Petrini scrive «Tra le opere che hanno maggiormente caratterizzato il lavoro della Bentivoglio segnalo la serie - di variegata potenza espressività - incentrata su due lettere dell'alfabeto: la O e la E. La O come lettera dell'alternativa. Come segno del tutto vuoto/tutto pieno, della regressione e della potenzialità. Come uovo archetipico, al quale hanno fatto riferimento, prima di lei, grandi artisti come Beato Angelico e Piero della Francesca. L'uovo come "mio segno costante - dice l'autrice - emblema della vita, simbolo cosmico della perpetuità e dell'origine". L'uovo come simbolo e come oggetto del quotidiano. Come emblema filosofico e come commestibile che porta con sé il profumo delle faccende domestiche. Come significato alto e basso allo stesso tempo, inscindibili. L'uovo è una sorta di linea d'ombra. E' una soglia. Da una parte ci pone al riparo dagli "eccessi di anima" (Barilli), e dall'altra ci protegge dagli eccessi di materialismo dilagante. ... Se la lettera O esprime un'alternativa, la E significa congiunzione, giuntura, legame, raccordo, movimento, combinazione che mette insieme cielo e terra. Ma è anche segno di contrasto, contrario, opposizione, diversità, congiunzione irrisolta, accoppiamento fallito, e quindi errore, stasi, appiattimento, naufragio dell'esperienza. ... L'artista torna ai primordi e si fa chimico più che alchimista. Combina, duplica, trasforma e restituisce "alla verbalità l'antica forza propulsiva dell'ideogramma", restando ben salda sul crinale che mette insieme dato cognitivo e dato sensibile. Da questo punto di vista le lettere O ed E sono i segni di un procedimento che porta con sé la metafora della creazione artistica. Se la O riconduce ad unità di stile e di poetica valori opposti e contrari, la E ne salvaguarda la irriducibilità, rendendoli palpitanti come scintille di luce nel buio».