Leila Marzocchi esordisce alla fine degli anni '80 su diversi quotidiani ("Reporter", "Il Manifesto", "L'Unità"), e riviste ("Zoom", "Accaparlante", "Consumatori", "Dolcevita").
Nel 1990 fonda con altri la rivista Fuego pubblicandovi la serie Pasion che dal '93 passerà a "Comic Art".
A Parigi, nel '91, collabora con la rivista francese "Science & Vie Junior". Nel '94 inizia la sua esperienza giapponese, collaborando con la rivista "Morning" (dell'editrice Kodansha) per la produzione di manga, e con l'editrice Shogakukan realizzando illustrazioni di fiabe per bambini. Nel 1995 vince il Premio Kodansha Morning Manga Fellowship.
In Italia per Coconino Press ha realizzato fumetti e illustrazioni per la rivista "Black". Pubblica inoltre numerosi titoli: Luna; L'Enigma; Niger in sei albi; La Ballata di Hambone su testi di Igort, uscita anche per la francese Futuropolis; Il diario del Verme del Pino; Dieci elegie per un ossobuco.
Nel 2007 riceve il prestigioso premio Lo Straniero e inizia la collaborazione col Teatro delle Albe presso cui realizza la mostra Harpage, il manifesto per L'Avaro di Molière, l'immagine per il Festival di Santarcangelo 41 e il cortometraggio Gandersheim, in Rosvita libro-dvd di Luca Sossella editore. Per Oblomov ha pubblicato Il mistero del ramo suicida.