(Stoccolma 1921-2006) scrittore svedese. Medico, ha ispirato la sua narrativa a un pessimismo che nulla concede alle illusioni delle ideologie e dei sentimenti: Miti moderni (1949, nt), Il libro dei bambini (1952, nt), La morte di Socrate (1960, nt). Nel Palazzo nel parco (1970, nt) ha esasperato il suo stile, caratterizzato dall’incessante e vertiginosa successione di diversi toni linguistici. La successiva produzione ha oscillato fra gli abituali scetticismo e pessimismo (La grotta del deserto, 1973, nt, Memorie alla rovescia, 1978, nt, e Il libro del cranio, 1981, nt: gli ultimi due di impronta kafkiana) e l’esaltazione della forza vitale (All’ombra di don Giovanni, 1975, nt; Il ritorno dell’Ombra, 1985, nt). G. è stato anche autore di racconti (Sette saggi maestri sull’amore, 1986), di un libro di riflessioni filosofiche (Proprio così, o forse, 1989, nt) e dell’autobiografico Ricordi, solo ricordi (2000), nel quale rievoca gli anni in cui fece parte della celebre Accademia Reale di Svezia (1966-89) che attribuisce i premi Nobel.