(Boston 1838 - Washington 1918) storico e saggista statunitense. Discendente da due presidenti della confederazione, figlio di un ministro, fu dapprima segretario del padre in Inghilterra, poi giornalista e, dal 1871 al 1878, insegnante di storia a Harvard. In opere specialistiche imponenti e raffinate, elaborò una teoria della storia intesa come movimento dall’unità verso il caos della molteplicità. Gli stessi temi ritornano nei suoi libri di maggior rilievo: Il Mont-Saint-Michel e Chartres (Mont-Saint-Michel and Chartres, 1904), suggestiva interpretazione dell’unità medievale di cultura, arte e religione e L’educazione di Henry Adams (The education of Henry Adams, 1906), autobiografia in terza persona che costituisce una delle prime espressioni del «malessere» vissuto dagli intellettuali del nostro tempo. La pubblicazione dell’epistolario, e la riedizione, nel 1961, dei romanzi «politici», esemplarmente spietati, Democrazia (Democracy, 1880) ed Esther (1884), hanno riproposto all’attenzione le qualità visionarie dell’A. saggista, che nei simboli della Vergine e della Dinamo, e nella nozione di «entropia», applicata all’incombente esaurirsi del processo storico, ha lasciato agli scrittori americani del Novecento una penetrante interpretazione del «multiverso» nel quale viviamo.