(Noyon 1509 - Ginevra 1564) riformatore religioso. Nacque da una famiglia borghese che lo avviò agli studi giuridici. Si formò alla scuola dell’umanesimo erasmiano, allora prevalente in Francia; tra gli autori della classicità da lui preferiti c’era Seneca. Intorno al 1532 una crisi religiosa lo avvicinò alle posizioni spirituali della riforma. Per evitare le persecuzioni di cui Francesco I minacciava tutti i sostenitori delle nuove idee religiose, C. abbandonò la Francia compiendo lunghi viaggi per l’Europa. Recandosi a Strasburgo, passò nel 1536 per Ginevra, una piccola città di 12.000 abitanti di recente sottratta al dominio politico-religioso dei vescovi. In questa città decise di stabilirsi e di lavorare per il suo rinnovamento politico, culturale, religioso, convinto, come Erasmo, che l’opera della riforma fosse inscindibile dal rinnovamento della cultura. Unendo il più intransigente idealismo evangelico alle nuove aspirazioni riformatrici dell’umanesimo e al rigore dell’etica civile propria del retaggio platonico, C. attuò in Ginevra un regime di austerità e di severità teocratica che bandì non solo ogni immoralità, ma anche l’ozio parassitario e l’ignoranza superstiziosa. L’opera fondamentale di C., Istituzioni della religione cristiana (Institutio christianae religionis) fu pubblicata a Basilea nel 1536 e tradotta in francese dallo stesso C. nel 1541. In essa, la formazione umanistica di C. si fonde con il rigore metodico del suo pensiero e con la chiarezza di uno stile che deve ascriversi all’influsso esercitato su di lui dagli studi classici.