Romanziere, critico e traduttore, ha segnato con il suo stile scabro e innovativo un punto di rottura con la cosiddetta "prosa d'arte" che andava per la maggiore in Italia fra le due guerre.
Lo troviamo partecipe delle esperienze più caratterizzanti della cultura del Novecento.
Scrittore inquieto, avverte sin dall'infanzia il bisogno di evasione. A diciotto anni infatti si trasferisce dalla sua terra natale, la Sicilia, a Gorizia dove lavora sia come assistente edile sia come collaboratore del quotidiano «La Stampa» e della rivista «Solaria», diventando così interprete dell'inquietudine intellettuale degli anni Trenta. Da quel momento Vittorini partecipa attivamente alla vita letteraria; scrive racconti e romanzi tra cui Il garofano rosso che, bloccato dalla censura appare a puntate su «Solaria». Si apre a un insieme di tentativi in vari generi espressivi, e questo è un indizio di come egli fosse alla ricerca di una sua misura fra la naturale tendenza lirica e l'aspirazione narrativa, che realizza poi in Conversazione in Sicilia, romanzo chiave del Novecento, simbolo della condizione umana travagliata dal dolore e dal male.
Verso la fine degli anni Quaranta collabora con la rivista «Il Politecnico», che in quel momento interpretava le aspirazioni, le illusioni e le delusioni di coloro che pensavano per la cultura un ruolo attivo nella società.
La sua presenza pubblica si esplica in un'incisiva attività intellettuale: nel 1951 Einaudi lo chiama per dirigere la collana "I Gettoni"; nel 1959 dà vita con Italo Calvino alla rivista letterario «Il Menabò»; nel 1960 dirige la collana "La Medusa" per Mondadori.
Con la sua opera di divulgazione editoriale, ha saputo contribuire in modo determinante alla conoscenza da parte del lettore italiano di moltissima narrativa angloamericana. Attraverso le sue pagine, ricche di elementi favolosi e di secchi tratti realistici, ha avuto origine una buona parte della migliore produzione narrativa espressa in Italia fra gli anni Cinquanta e la fine dei Sessanta.
Tra le altre opere di Vittorini ricordiamo Piccola borghesia, Sardegna come un'infanzia, Erica e i suoi fratelli, Le donne di Messina, l'antologia Americana.