(Ludwigsburg, Stoccarda, 1804 - Stoccarda 1875) scrittore tedesco. Studiò teologia a Tubinga e divenne pastore a Cleversulzbach (1834), ma a soli 39 anni andò in pensione a causa della salute malferma. La sua prima opera di un certo rilievo è il romanzo Il pittore Nolten (Maler Nolten, 1832), storia d’una formazione interiore nella linea del Meister goethiano: nell’intreccio delle vicende, calate in un’atmosfera di fatalità romantica, si inseriscono le Canzoni di Peregrina (Peregrina-Lieder) e la fiaba drammatica L’ultimo re di Orplid (Der letzte König von Orplid). La prima raccolta di liriche (Poesie, Gedichte), uscita nel 1838, e più volte ripresa e aumentata fino al 1867, contiene fra l’altro, rielaborato e arricchito, il ciclo di Peregrina. Dalla suggestione del paesaggio svevo nacque il poemetto in esametri Idillio sul lago di Costanza (Idylle vom Bodensee, 1846), nel quale gli elementi fiabeschi convivono con precise notazioni realistiche. Del 1856 è il suo capolavoro in prosa, la novella Mozart in viaggio per Praga (Mozart auf der Reise nach Prag). Nella figura del musicista, che concilia nella sua sensibilità una malinconica grazia settecentesca e un senso doloroso della bellezza, lo scrittore vuol riconoscere se stesso e le caratteristiche della propria arte. M. fu uno dei più importanti lirici del suo tempo. I suoi Lieder (canti) e le sue ballate popolari furono musicati da compositori come R. Schumann, J. Brahms e Hugo Wolf; la sua padronanza della metrica lo resero uno splendido traduttore di lirici greci e latini (Florilegio classico, Klassische Blumenlese, 1840). Lontano dai problemi del suo tempo, M. cercò di conciliare una vaga ma bruciante inquietudine esistenziale con un’intima esigenza di armonia e di equilibrio.