Filosofo e teologo italiano della scuola scolastica, santo, definito Doctor Angelicus o Doctor Universalis dai suoi contemporanei. Venne canonizzato il 18 luglio 1323 da papa Giovanni XXII: papa Pio V, nel 1567, lo proclamò Dottore della Chiesa. Uno dei principali pilastri teologici della Chiesa cattolica, è anche il punto di raccordo fra cristianità e filosofia classica.
Prima di Tommaso, il pensiero cristiano si ispirava alla filosofia di sant’Agostino, secondo cui la ricerca della verità dipende dall’esperienza interiore. L’eredità aristotelica traspare invece nel pensiero di Tommaso D’Aquino, più attento alla specificità dell’opera bella (di cui definisce i canoni: claritas, proportio, integritas) e del fare (produttivo, quindi anche artistico), che contrappone all’agire (proprio della sfera etica).
Delle ottanta opere che scrisse, le più importanti sono: la Summa theologiae, scritta in latino a partire dal 1266 e rimasta incompiuta; la morte dell’autore nel 1274 ci privò dell’ultima parte sulle questioni escatologiche, con le quali Tommaso si proponeva di terminare l’opera; il De ente et essentia (1253-54); le Quaestiones quodlibetales (1256-59); la Summa contra gentiles (1269-1273), una trattazione minuziosa e dotta che mira a convincere i pensatori musulmani della verità del cristianesimo; il De unitate intellectus contra Averroistas (1270); i Commenti alle Scritture, ai Vangeli di Matteo e Giovanni e alle Lettere di Paolo.