(Firenze 1884 - Roma 1966) scrittore e saggista italiano. Partecipò al movimento vociano e fu poi tra i fondatori della «Ronda» (1919). Uno dei grandi maestri della critica novecentesca, fu, attraverso le sue recensioni su giornali e riviste, interprete di oltre mezzo secolo della letteratura italiana (La poesia di Giovanni Pascoli, 1912; Di giorno in giorno, 1954; Ritratti e profili, 1956; Libri nuovi e usati, 1958; Storia della letteratura italiana, 9 voll., 1965-69, diretta assieme a N. Sapegno); ma si dedicò con competenza e passione anche alla letteratura inglese (Rudyard Kipling, 1911; Storia della letteratura inglese nel sec. XIX, 1915; Scrittori inglesi e americani, 1935; I grandi romantici inglesi, 1957).Emerge, dai suoi saggi, la teorizzazione della prosa d’arte come strumento capace di restituire, per frammenti e particolari minimi di realtà, le ragioni affettive e morali dell’autore; l’ansia di una ricerca che tenta di aderire alle pieghe nascoste della vita e della psicologia dello scrittore studiato, attraverso una controllatissima immedesimazione. Tali qualità si apprezzano anche nel prosatore, che volle programmaticamente delimitare la sua opera nell’ambito dell’impressione di viaggio, della nota, del bozzetto, dell’immagine: Pesci rossi (1920), Messico (1932), Et in Arcadia ego (1936), America amara (1940), Corse al trotto vecchie e nuove (1947). La produzione del critico d’arte è testimoniata dai volumi Pittura italiana dell’Ottocento (1926), I trecentisti senesi (1928), La scultura fiorentina del Quattrocento (1956).