Regista italiano. Notte italiana (1987) segna l’esordio di un regista schivo e sensibile, capace di scovare gli angoli nascosti di una provincia intesa non solo come luogo geografico ma come spazio narrativamente intimo e lontano dai toni gridati. Da Un’altra vita (1992) a Il toro (1994) a Vesna va veloce (1996), descrive l’andatura dolente e ostinatamente dignitosa di un’umanità alla ricerca di un riscatto esistenziale, mostrandosi sempre attento alla misura espressiva e alla semplicità del racconto. Con La lingua del santo (2000) incrocia i codici della commedia e stempera (senza eliminarli) i toni malinconici della sua poetica, mentre con A cavallo della tigre (2002) si misura con un anomalo remake dell’omonima commedia girata nel 1961 da L. Comencini. In L’amore ritrovato (2004), tratto dal romanzo di C.?Cassola Una relazione, esplora il microcosmo della provincia italiana negli anni del secondo conflitto mondiale, mentre in La giusta distanza (2007), nel racconto di una storia d’amore che si tinge di giallo, radiografa l’esistenza contemporanea di ordinaria volgarità nel limbo paesaggistico e culturale di un paesino alle foci del Po.