(Madison, Wisconsin, 1897 - New Haven, Connecticut, 1975) narratore e drammaturgo statunitense. Figlio di un diplomatico, studiò in Cina per laurearsi poi in patria e perfezionarsi in archeologia a Roma. Esordì come narratore nel 1926 con il romanzo La cabala (The cabala); l’anno successivo, con un altro romanzo, Il ponte di San Luis Rey (The bridge of San Luis Rey), ottenne insieme al premio Pulitzer un successo internazionale di critica e di pubblico. Nella storia, narrata retrospettivamente, di un gruppo di persone che un tragico destino porta a morire nel crollo di un ponte nel Perú del sec. XVIII, viene esemplificata la visione, tipica di W., di un disegno misterioso e a suo modo provvidenziale che regola la vita degli uomini in armonia con il cosmo. La donna di Andro (The woman of Andros, 1930), un romanzo ambientato nella Grecia classica, e Le idi di marzo (The ides of march, 1948), definito dallo stesso autore «fantasia di taluni avvenimenti e persone negli ultimi giorni della repubblica romana», documentano la maniera narrativa di W., il quale contempera i moduli tradizionali con le suggestioni dello sperimentalismo di Gertrude Stein e di J. Joyce.Altrettanto si può dire di W. autore di teatro. Già nell’atto unico Il lungo pranzo di Natale (The long Christmas dinner, 1931) emergono il simbolismo e l’inclinazione alla parabola peculiari della sua narrativa, ma il vertice si tocca con Piccola città (Our town, 1938), un nuovo grande successo premiato con il Pulitzer. In questa commedia W. parte dai minuti cerimoniali della vita sociale per ricostruire la trama che unisce i molti, frammentari e a prima vista incoerenti fatti dell’esistenza, conferendo a quest’ultima un significato quasi religioso. La complessità della trama è resa attraverso il meccanismo del teatro nel teatro, con suggestioni pirandelliane ma in chiave di un sommesso crepuscolarismo. La famiglia Antropus (The skin of our teeth, 1942) è una parabola sulla vita dell’uomo e sui ricorsi della storia, con echi dichiarati della joyciana Veglia di Finnegan e con un singolare equilibrio tra dramma e farsa ai limiti del surreale, e per questo è stata avvicinata alle fantasiose invenzioni cinematografiche di Hellzapoppin, da W. chiaramente anticipate.