Ignazio Silone, pseudonimo di Secondo Tranquilli, è stato scrittore, politico e uno degli intellettuali italiani più conosciuti e letti in Europa e nel mondo. Il suo romanzo più celebre è Fontamara.
Durante l'infanzia una tragedia segna la sua vita: la perdita del padre e di cinque fratelli durante il terribile terremoto che scosse la Marsica nel 1915. Rimasto orfano interrompe gli studi liceali e si dedica all'attività politica, iniziando la lotta contro la guerra e appoggiando il movimento operaio rivoluzionario.
Prende parte alle proteste contro l'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale e per questo viene processato. A Roma, finita la guerra, entra a far parte della Gioventù socialista, opponendosi al fascismo.
Nel frattempo diventa direttore del giornale romano «L'avanguardia» e redattore del giornale triestino «Il Lavoratore». Per le persecuzioni fasciste, è costretto a vivere nella clandestinità, collaborando con Gramsci.
Decide di abbandonare l’ideologia comunista perché non condivide più la politica di Stalin; per questo motivo cessa quasi tutte le sue amicizie.
Dirige poi «l'Avanti!», fonda «Europa Socialista» e tenta la fusione delle forze socialiste con l'istituzione di un nuovo partito. Ottenute solo delusioni, abbandona la politica per dedicarsi ai suoi scritti.