(Tamara, Ferrara, 1884 - Roma 1965) poeta italiano. Le fiale (1903) segnarono il suo esordio poetico, nel clima dannunziano. Passato dal crepuscolarismo (Armonia in grigio et in silenzio, 1903, e Fuochi d’artifizio, 1905) al futurismo, G. portò il suo discorso ben oltre le suggestioni di quel movimento: da Poesie elettriche (1911) a Inaugurazione della primavera (1915). Seguirono alcuni libri di narrativa (La strada sull’acqua, 1923; Misirizzi, 1930 ecc.) e altre raccolte poetiche: Il quaderno dei sogni e delle stelle (1924), Canzoni a bocca chiusa (1938), Aladino (1946), dedicato al figlio, morto alle Fosse Ardeatine, Preghiera al trifoglio (1953), Stradario della primavera (1958), La ronda di notte (postuma, 1966). Pur attraverso esperienze diverse, G. espresse sempre la sua vena impressionistica e idilliaca, sensuale e immaginativa, densa di colori e di effetti fonici, giungendo a esiti di personale surrealismo.