(Montceau-les-Mines 1907 - Parigi 1993) poeta francese. Deportato in Germania all’inizio della seconda guerra mondiale, riuscì a fuggire e prese parte alla resistenza. Nel 1943 pubblicò la prima raccolta di versi, I re magi (Les rois-mages, 1943, nt), con la presentazione di L. Aragon. Seguirono Le nozze nere (La noce noire, 1946, nt), Enorme figura della dea Ragione (Enorme figure de la déesse Raison, 1949, nt), I contadini (Les paysans, 1951, nt), Non c’è paradiso (Il n’y a pas de paradis, 1962), Il Santo Volto (La Sainte Face, 1968, nt), La strega di Roma (La sorcière de Rome, 1973). Fu assai apprezzato in Italia, come testimonia l’uscita, nel 1964, dell’antologia André Frénaud tradotto da quindici poeti italiani e da Elio Vittorini e dalla pubblicazione di altre antologie che raccolgono parte del suo corpus poetico. Ricorrendo a un lessico colloquiale ma severo, con bruschi cambiamenti di tono e improvvise contrazioni, F. esprime nella sua poesia un senso di rivolta angosciata di intonazione esistenzialista nella quale l’unica dignità concessa è quella del rifiuto.