(Eschershausen, Bassa Sassonia, 1831 - Braunschweig 1910) scrittore tedesco. Compì studi non regolari presso l’università di Berlino; dopo esser vissuto a Stoccarda (1862-70), si stabilì a Braunschweig. Esordì nella vita letteraria pubblicando, con lo pseudonimo di Jakob Corvinus, il romanzo Cronaca del vicolo del Passero (Die Chronik der Sperlingsgasse, 1857), rappresentazione nostalgica di un angolo della vecchia Berlino, ultimo rifugio di fronte all’invadente e impoetica civiltà metropolitana. Seguirono altri racconti, fra cui La cancelleria di Nostro Signore (Unseres Herrgotts Kanzlei, 1862) e romanzi, collocati su vari sfondi storici (l’età della riforma, la guerra dei trent’anni, le lotte del 1813), fra cui La gente del bosco (Die Leute aus dem Walde, 1863) e la trilogia composta da Il pastore della fame (Der Hungerpastor, 1864), Abu Telfan (1868) e Il carro dei morti (Der Schüdderump, 1870), opere pervase da un cupo pessimismo schopenhaueriano. Nelle opere della maturità, i romanzi Torta da ingozzo (Stopfkuchen, 1891), Gli atti del Vogelsang (Die Akten des Vogelsangs, 1895), Altershausen (scritto tra il 1899 e il 1902, ma rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1911), questo pessimismo si tramuta in ferma fiducia nei valori dello spirito.Maestro nella caratterizzazione dei personaggi (con una predilezione per i tipi bizzarri, enigmatici, emarginati), R. mitiga l’amarezza del suo sguardo con tratti di un umorismo nitido e conciliante. Attraverso digressioni, allusioni, citazioni, l’ambiente volutamente ristretto delle sue storie acquista una precisa risonanza simbolica, mentre i romanzi storici, lungi dal realizzare una romantica fuga nel passato, sono sottesi da una puntuale, ironica critica della realtà del suo tempo.