È considerato il vero scopritore del giallo cinese per aver riportato alla luce la figura del magistrato Ti Jendjieh del periodo T’ang e per averlo trasformato nell’abile giudice Dee, protagonista dei suoi raffinati romanzi polizieschi ambientati nel Celeste Impero.
Trascorre l’infanzia a Giava dove si appassiona alle lingue e culture asiatiche.
Si specializza in sinologia all’università di Leiden e, dopo aver conseguito il dottorato in Filosofia a Utrecht, inizia la carriera diplomatica in India e la prosegue in Cina, Giappone, Malesia, in Africa e negli Stati Uniti.
Tornato in Cina nel 1943, sposa una ragazza di una nobile famiglia di mandarini. Gli ultimi anni della vita li trascorre nel paese natale.
“Un uomo occidentale con il cuore orientale”: fine sinologo e scrittore, calligrafo, musicista e antropologo, conosce alla perfezione il sanscrito, il giapponese e il cinese.
Oltre ai suoi numerosi romanzi gialli, ha lasciato alcuni importanti studi sulla civiltà cinese tra i quali Erotic colour prints of the Ming period e La vita sessuale nell’antica Cina (Adelphi 1987).