(Amiens 1852 - Parigi 1935) scrittore francese. Formatosi alla scuola del naturalismo, risentì fortemente la lezione di Taine. Dopo aver pubblicato alcune raccolte di poesie, acquistò fama con due volumi di carattere saggistico che indagavano acutamente moti affettivi e disposizioni mentali di numerosi scrittori francesi dell’Ottocento e che tracciavano un primo bilancio critico dell’epoca (Saggi di psicologia contemporanea, Essais de psychologie contemporaine, 1883; Nuovi saggi di psicologia contemporanea, Nouveaux essais de psychologie contemporaine, 1886). In seguito scrisse romanzi caratterizzati da minuziose analisi delle coscienze, dove applicò le sue teorie psicologiche e ricorse all’«immaginazione dei sentimenti» (cioè alla capacità di esplorare la coscienza propria e altrui e con ciò di spiegare il comportamento umano), per giungere a una «anatomia morale». Fra questi romanzi, in prevalenza sullo sfondo di ambienti eleganti e mondani, si ricordano Crudele enigma (Cruelle énigme, 1885) e André Cornelis (1887). Progressivamente B. venne assumendo posizioni antinaturalistiche, antiscientiste, di un moralismo cattolico reazionario, come testimoniano i romanzi successivi: Il discepolo (Le disciple, 1889), la cui prefazione contiene importanti indicazioni sui compiti dell’intellettuale e del «maestro», e poi La tappa (L’étape, 1902), L’emigrato (L’émigré, 1907), Il demone meridiano (Le démon de midi, 1914), La ricaduta (La rechute, 1931).