(Portsmouth, Hampshire, 1828 - Box Hill, Surrey, 1909) scrittore inglese. Compiuti gli studi in Germania, abbandonò la giurisprudenza per l’attività giornalistica e letteraria. Si affermò ben presto come romanziere di grande originalità nei generi più diversi, dal picaresco finemente umoristico all’intensa caratterizzazione psicologica. Il suo capolavoro, L’egoista (The egoist, 1879), disseziona con sprezzante ironia la vanità e l’egocentrismo del protagonista maschile, dando vita a un tipo di narrativa affine alla commedia. Fra gli altri suoi romanzi: La sbarbificazione di Shagpat (The shaving of Shagpat, 1856), La prova di Richard Feverel (The ordeal of Richard Feverel, 1859), che studia un intenso rapporto amoroso troncato da un conflitto insanabile tra sistema e istinto; Emilia in Inghilterra (Emilia in England, 1864; poi riscritto con il titolo di Sandra Belloni, 1886), Rhoda Fleming (1865), Vittoria (1867) e infine Diana di Crossways (Diana of the Crossways, 1885), in cui M. sviluppa l’indagine sul rapporto fra i sessi e sulla supremazia della donna, tema che ricorre in quasi tutte le sue opere. Si ricordano inoltre: Un ardimentoso del nostro tempo (One of our conquerors, 1891), Un matrimonio stupefacente (The amazing marriage, 1895). I frequenti riferimenti alle teorie filosofiche del tempo, uniti a uno stile elaboratissimo e controllato, fanno dei romanzi di M. uno degli esempi più ambiziosi della narrativa inglese dell’Ottocento. Animata da curiosità psicologica è anche la sua opera poetica, in particolare Amore moderno (Modern love, 1862), una raccolta di sonetti in forma di romanzo, dove l’aggettivo «moderno» riferito all’amore ha un senso ironico, indicando una dimensione sentimentale riflessiva e disincantata. Le Poesie e liriche della gioia della terra (Poems and lyrics of the joy of earth, 1883) contengono, infine, alcune delle sue liriche più interessanti, ispirate alla teoria darwiniana che M. interpretava con tensione emotiva, senso del mistero della natura e insieme profondità intellettuale.