Harry Martison è stato uno scrittore svedese. Ebbe un’infanzia e un’adolescenza segnate dalla povertà e dal duro lavoro agricolo. Ciò può essere ritrovato nell’inesausto vitalismo che caratterizza la sua produzione lirica (Nomade, 1931; Natura, 1934). Una posizione ideologica di M. è rappresentata dalla polemica contro il mondo moderno, dominato dai miti tecnologici e dissacratore dei fondamentali valori naturali; in questa direzione l’opera più importante è il poema Aniara (1956), storia di uno sfortunato viaggio dell’umanità a bordo di un’astronave. Tra le raccolte di racconti spicca Le ortiche fioriscono (1935, nt); il più importante tra i suoi libri di viaggio si intitola Viaggi senza meta (1949, nt). M. è noto anche per certe sue sintetiche prose che rappresentano il suggestivo paesaggio nordico in toni che deliberatamente respingono il facile idillio. Nel 1974 ottenne il premio Nobel. Parte della sua produzione è antologizzata in Le erbe nella Thule (1978).