Annemarie Schwarzenbach, figura tra le più affascinanti del Novecento letterario, nasce a Zurigo nel 1908 in una facoltosa famiglia di industriali dalla quale deciderà di allontanarsi in maniera via via più radicale. Durante gli studi di Storia, svolti tra Parigi e Zurigo, incontra Erika e Klaus Mann, con i quali condivide un determinato antifascismo e uno stile di vita bohémien. Nel 1931 pubblica il suo primo romanzo, Gli amici di Bernhard (in Italia edito da L'Orma Editore nel 2014), e decide di dedicare la propria vita alla scrittura. Alla produzione romanzesca affianca allora il lavoro di giornalista e fotografa scrivendo articoli da tutto il mondo; anticonformista, avventurosa, apertamente omosessuale, ma anche tormentata e morfinomane, tra le sue imprese resta memorabile l’epico attraversamento dell’Afghanistan in macchina insieme alla viaggiatrice svizzera Ella Maillart. Nel 1942 cade dalla bicicletta procurandosi una lesione alla testa. Muore due mesi dopo a soli 34 anni. Tra gli altri suoi libri pubblicati in Italia: Dalla parte dell'ombra (2001), Sybille (Casagrande 2002), Oltre New York. Reportage e fotografie 1936-1938 (Il Saggiatore 2004), La via per Kabul. Turchia, Persia, Afghanistan 1939-1940 (Il Saggiatore 2009), Ogni cosa è da lei illuminata (Il Saggiatore 2012), La notte è infinitamante vuota (Il Saggiatore 2014), Tutte le strade sono aperte. Viaggio in Afghanistan 1939-1940 (Il Saggiatore 2015), Fuga verso l'alto (Il Saggiatore 2016).