Ambrose Bierce è stato uno scrittore statunitense. Ebbe una vita avventurosa: combattente nella guerra civile, giornalista in California, letterato a Londra, scomparve nel Messico durante la rivoluzione. Curiosa figura di esteta e di bohémien, affine per alcuni aspetti a Oscar Wilde, pubblicò una raccolta di definizioni paradossali e misantropiche, Il dizionario del diavolo (The devil’s dictionary, 1906), e alcuni volumi di racconti: Storie di militari e di civili (Tales of soldiers and civilians, 1891), Nel mezzo della vita (In the midst of life, 1892), Possono accadere cose del genere? (Can such things be?, 1893), che si collocano originalmente alle frontiere tra il reale e il fantastico. Seguì le teorie e le tecniche narrative di E.A. Poe, ma alterò il modello, giungendo a situare i suoi più arcani orrori nel contesto storico della guerra civile, che acquista, così, forza di simbolo della condizione umana. Crane ed Hemingway narreranno le loro guerre partendo dalla lezione di Bierce.