"Attore italiano. Esordisce sul grande schermo nel 1994 con Ladri di cinema di P. Natoli e nel 1996 interpreta un poliziotto in Palermo-Milano solo andata di C. Fragasso. Simbolo dei giovani disorientati e, spesso, disoccupati, è protagonista di commedie generazionali come Cresceranno i carciofi a Mimongo (1996) di F. Ottaviano e Tutti giù per terra (1997) di D. Ferrario. Immerso nelle atmosfere della sua città, a teatro con Rugantino e al cinema con La carbonara (2000) di L. Magni, è nel cast di Domani (2000) di F. Archibugi, prima di fornire una delle sue prove più convincenti e mature interpretando il meccanico di Ostia, amante delle donne e dei motori truccati, protagonista di Velocità massima (2002) di D. Vicari. Nel 2004 è un tenente dei carabinieri in Lavorare con lentezza di G.?Chiesa e un poliziotto dalla testa rasata in Il siero della vanità di A.?Infascelli, mentre l’anno seguente interpreta lo spavaldo alter ego del timido P.F.?Favino nella surreale commedia di L.?Miniero e P.?Genovese Nessun messaggio in segreteria e il fisico nucleare che entra in conflitto con sé stesso e con la deontologia della sua professione in L’orizzonte degli eventi (2005) di D.?Vicari, dove dà prova di grande maturità espressiva attraverso una recitazione compressa e apparentemente sottotono, ma capace di improvvise accensioni emotive. Continua a mettere alla prova il proprio corpo cinematografico, ormai fortemente caratterizzato e riconoscibile, in pellicole di autori giovani o alle prime esperienze (4-4-2 - Il gioco più bello del mondo, 2006, di M. Carrillo, C. Cupellini, R. Johnson e F. Lagi; Last minute Marocco, 2007, di F. Falaschi; Notturno bus, 2007, di D. Marengo; Chi nasce tondo…, 2008, di A. Valori; Non pensarci, 2008, di G. Zanasi) e inaugura o rinnova la collaborazione con autori più affermati: Amatemi (2005) di R. De Maria; Il caimano (2006) di N. Moretti; N (Io e Napoleone) (2006) e soprattutto Tutta la vita davanti (2008) entrambi di P. Virzì (in una figura che fa il paio, per certi versi, con quella del chitarrista disilluso di Non pensarci), dove la maschera del giovane italiano confuso dalle responsabilità si sfuma nella malinconica perseveranza di un sindacalista fuori tempo massimo. Un giorno perfetto (2008) di F. Ozpetek gli riserva il drammatico ruolo del marito disperato protagonista."