Quentin Jerome Tarantino è un regista e sceneggiatore statunitense. Autore tra i più influenti degli anni '90, a dispetto di una filmografia relativamente esigua è circondato da un alone di culto che ne fa uno dei registi più imitati e saccheggiati del cinema contemporaneo. Dopo aver lavorato a lungo in una videoteca dove ha modo di nutrire la sua onnivora e vorace passione cinefila, esordisce con Le iene (1992), straordinario ingranaggio narrativo incentrato su una rapina e sulle sue sanguinose conseguenze: vagamente ispirato nella struttura a Rapina a mano armata (1956) di S. Kubrick e provocatoriamente giocato sull'ellissi della scena-madre (la rapina non si vede mai), il film brilla per lo straordinario equilibrio tra macabra ironia e senso dell'efferatezza e per la attenta investigazione sul tema del tradimento. Dopo l'uscita di due film scritti da T. prima dell'esordio alla regia (Una vita al massimo, 1993, di T. Scott e Assassini nati, 1994, di O. Stone), arriva la consacrazione con Pulp Fiction (1994), vincitore di un Oscar per la migliore sceneggiatura e della Palma d'oro al Festival di Cannes. Riprendendo le atmosfere della narrativa popolare di ambientazione criminale (i pulp magazines stampati su carta di infima qualità negli anni '40), T. crea un bizzarro incastro cronologico fra quattro storie ambientate nel mondo della malavita di Los Angeles: il trionfo del film (che diventa modello per svariati registi e oggetto di culto in tutto il mondo) si deve all'affilata ironia dei dialoghi e delle situazioni fumettistiche, agli omaggi che vanno dalle scomposizioni temporali di J.-L. Godard fino alla cultura trash, al cinema di serie B e alla trattazione della violenza in chiave grottesca e caricaturale. Un J. Travolta in forma smagliante, una U. Thurman di algida bellezza e un S.L. Jackson nei panni di un killer logorroico e misticheggiante contribuiscono in maniera decisiva al successo del film e alla consacrazione del suo autore. Nel 1995 T. dirige un episodio di Four Rooms e l'anno seguente scrive e interpreta Dal tramonto all'alba di R. Rodriguez, divertente omaggio al cinema spazzatura da lui tanto amato. Jackie Brown (1997) sorprende tutti per la sobrietà della narrazione e la precisione con cui T. evita le trappole della maniera di sé stesso costruendo un film classico e solido che dimostra come il suo talento possa resistere al passare delle mode. Il film successivo, distribuito in due episodi (Kill Bill vol.1, 2003, e Kill Bill vol.2, 2004), conferma il suo eccezionale talento visivo e la sua sterminata cultura cinefila con un'opera che – contaminando western, mélo, kung fu, samurai, horror e noir – vede la prediletta U.Thurman nei panni di una «sposa» impegnata a vendicarsi dell'uomo che ha tentato di ucciderla proprio nel giorno delle sue nozze. Dopo aver diretto alcune scene di Sin City (2005) dell'amico R. Rodriguez (che firma la pellicola con F. Miller), i due forzano ulteriormente il loro gusto postmoderno per la produzione cinematografica di serie Z (quella che trovava distribuzione solo nelle sale di periferia, le grindhouse, appunto) e realizzano il progetto Grindhouse (2007), una sorta di doppio action-horror movie alla maniera di quelli degli anni '70 (compresa la pellicola graffiata), proiettati uno di seguito all'altro per una durata superiore alle tre ore. Come avvenuto per Kill Bill (uscito in sala in due «volumi»), tuttavia, anche questo film compare in Italia in due tranche distinte: la parte tarantiniana esce col titolo Grindhouse - A prova di morte (2007) e inscena lunghi dialoghi e avventurosi inseguimenti tra Stuntman Mike, un killer donnaiolo asserragliato nella sua automobile modificata «a prova di morte», e svariate agguerrite fanciulle, degne eredi della «sposa». Nel 2021 ha pubblicato con La Nave di Teseo C'era una volta a Hollywood. Nello stesso anno ha ricevuto il Premio alla Carriera al Festival del Cinema di Roma.
Fonte immagine: copertina del volume Cinema speculation edizioni La Nave di Teseo 2023, una panoramica e prospettiva sul cinema firmata dal regista