"Regista francese. Nipote dello scrittore premio Nobel André Gide, esordisce nella regia negli anni '30 fornendo una serie di prove di buon livello con melodrammi dominati da sentimenti contrastati (Santarellina, 1931; Fanny, 1932; Il lago delle vergini, 1934; Delirio, 1938), senza tuttavia riuscire quasi mai a far prevalere il punto di vista del regista-autore sull'impianto precostituito del racconto-sceneggiatura. Abile scopritore e direttore d'attori, contribuisce a sgrezzare e plasmare negli anni talenti del calibro di J. Moreau, M. Morgan, S. Simon, J-P. Aumont, G. Philipe. In Ragazze folli (1955) riesce a far interpretare a una ventunenne B. Bardot un'aspirante cantante lirica nei panni di Isotta, riconducendola però l'anno dopo a un ruolo più vicino alla sua immagine divistica in Miss spogliarello. Dagli inizi degli anni '60 il suo cinema, ritenuto di scarsa personalità autoriale, è declassato dall'avvento della Nouvelle vague, ma viene riscoperto successivamente dalla critica post-moderna che ne rivaluta la raffinatezza e la leggerezza di orchestrazione."