"Propr. Robert J.D., regista statunitense. Dapprima critico cinematografico, si accosta alla professione di cineasta con R. Corman, in qualità di sceneggiatore. Esordisce nella regia con Femmine in gabbia (1974) dove emerge una già evidente originalità. L'esperienza con la New World di Corman si traduce nella direzione di altri film, e si conclude quando D. ha l'opportunità di realizzare Il segno degli Hannan (1979), un noir girato con magistrale senso del ritmo, tra commedia psicologica e thriller, con imprevedibili colpi di scena e un finale sorprendente. Il film è un sofisticato tributo al cinema di Hitchcock e rivela la vena anticonvenzionale e la grande personalità del regista che si conferma con il successivo Una volta ho incontrato un miliardario (1980), acida e dissacrante visione del modello di vita americano e dei rapporti di potere (e di classe) che lo sostengono. Dopo Stop Making Sense (1984), in cui mette in scena un concerto del gruppo Talking Heads conferendogli una struttura narrativa, D. gira uno dei suoi film più riusciti, Qualcosa di travolgente (1986), una commedia densa di humour sulfureo, anticonformista e sbeffeggiante, con una M. Griffith in stato di grazia. Si ripete, anche se in un tono leggermente minore, con Una vedova allegra... ma non troppo (1988), mettendo in farsa la mafia italoamericana e insieme parodiando i modi del poliziesco. Con Il silenzio degli innocenti (1991) raggiunge uno dei punti più alti del suo cinema. L'angoscia e l'orrore che promanano dalle performance del personaggio di Hannibal Lecter, ex psichiatra antropofago che scuoia le sue vittime, assumono i toni emblematici di un'immersione nel buio della mente umana, e sono magistralmente sottolineati da un uso della mdp che mette in gioco i codici stessi del thriller psicologico. Il successivo Philadelphia (1993) punta impietosamente lo sguardo su una delle piaghe del presente, l'Aids, e pur girato su commissione è un penetrante scavo nel lato cinico e oscuro del potere. Conferma poi le sue doti con Beloved (1998), The Truth About Charlie (2002) e soprattutto con The Manchurian Candidate (2004), dove la decisione di realizzare il remake di un classico di fantapolitica come Va' e uccidi (1962) di J. Frankenheimer diventa l'occasione per riflettere sulle manipolazioni mediatiche a cui è sottoposta l'opinione pubblica americana e sul parossismo a cui è ormai giunta nel suo paese la lotta per il potere. Il successivo Rachel sta per sposarsi (2008), invece, sotto la patina da commedia sui festeggiamenti per un matrimonio interazziale, nasconde i grevi segreti di una famiglia apparentemente felice. Non sono da dimenticare i suoi documentari, tra i quali Mio cugino, il reverendo Bobby (1992), protagonista uno straordinario sacerdote impegnato «sul campo» in uno dei quartieri più disastrati di New York, e The Agronomist (2003), palpitante ritratto di Jean Dominique, giornalista radiofonico e attivista dei diritti umani nella poverissima isola di Haiti; Neil Young: Heart of Gold (2006), film-concerto dedicato all'artista americano appena uscito da una malattia e, nel 2007, Man from Plains, incentrato sulle iniziative del presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter a favore della risoluzione del conflitto israelo-palestinese."