Propr. John P. S., attore statunitense. Tra i più dotati interpreti della sua generazione – l'espressione ambigua e sfuggente su un volto ordinario – è ricercato sia nei film a ricco budget delle major, dove recita spesso melliflui villain (su tutti lo sceriffo dalla doppia faccia in Flightplan - Mistero in volo, 2005, di R. Schwentke) sia nelle piccole produzioni indipendenti che lo tengono a battesimo (è una delle vittime del serial killer condannato a morte in Dead Man Walking - Condannato a morte, 1995, di T. Robbins). In questo ambito S. trova ruoli sicuramente più stimolanti: il violento omofobo seviziatore in Boys Don't Cry (1999) di K. Peirce, il giovane direttore di giornale de L'inventore di favole - Shattered Glass (2003, per il quale ottiene una nomination al Golden Globe) di B. Ray, l'amico cinico e becchino di La mia vita a Garden State (2004) di Z. Braff. Eccelle soprattutto nella recitazione sottotraccia, con personaggi che si rivelano pian piano allo spettatore, come l'allievo bisessuale fedele a Kinsey nell'omonimo biopic (Kinsey, 2004) di B. Condon e il marine irrequieto in Iraq nel grottesco Jarhead (2005) di S. Mendes, quest'ultimo con l'amico J. Gyllenhaal che ritrova in Rendition - Detenzione illegale (2007) di G. Hood.