Nome d'arte di Pauline Marion Levy, attrice statunitense. Esordisce nelle Ziegfeld Follies all'età di quindici anni e, dopo un infelice matrimonio conclusosi con il divorzio, nel 1931 sbarca a Hollywood, dove diventa una Goldwyn Girl e ottiene piccole parti danzanti in alcuni film minori. Passata nella compagnia di H. Roach, nel 1932 incontra C. Chaplin, che sposa segretamente nel 1936, anno di uscita di Tempi moderni, primo film in cui riveste il ruolo di protagonista incarnando un nuovo tipo di eroina chapliniana, ardente e aggressiva anziché timida e remissiva. Dopo essersi candidata per la parte di Rossella O'Hara in Via col vento (1939), che alla fine verrà assegnata a V. Leigh, è la dolce Anna in Il grande dittatore (1940) di C. Chaplin, da cui si separa nel 1942. Diventa quindi una delle attrici di punta della Paramount, ottenendo una nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista in Sorelle in armi (1943) di M. Sandrich e interpretando film avventurosi diretti da C.B. DeMille (Vento selvaggio, 1942) o pellicole comiche in coppia con B. Hope (Nothing But the Truth, Nient'altro che la verità, 1941, di E. Nugent). Nel 1946 è l'indimenticabile Celestina in Il diario di una cameriera di J. Renoir, scritto e coprodotto da B. Meredith, che diventerà il suo terzo marito. Nel 1964 appare per l'ultima volta sullo schermo in Gli indifferenti di F. Maselli, dal romanzo di A. Moravia. Il suo ultimo marito (1958-70) è stato lo scrittore E.M. Remarque.