"Propr. William O. S., regista e sceneggiatore statunitense. Si distingue nel panorama hollywoodiano per il forte impatto polemico e politico dei suoi film, in cui si avvale di sempre più travolgenti ritmi di racconto e montaggio (oltre a immagini basculanti e a supporti multimediali). Debutta alla regia con Seizure (1974), un horror a basso costo come l'opera seconda La mano (1981), ma si impone all'attenzione generale come sceneggiatore: vince infatti il premio Oscar per Fuga di mezzanotte (1978) di A. Parker, scrive inoltre Scarface (1983) di B. De Palma e L'anno del dragone (1985) di M. Cimino. Nel 1986 firma la regia del drammatico Salvador, cui segue sempre nello stesso anno Platoon (Oscar come miglior film e regia), primo episodio di una trilogia dedicata alla guerra del Vietnam. Prolifico e appassionato, dirige Wall Street (1987) e Talk Radio (1988), varianti sul tema di fondo del suo cinema che è il rapporto fra la violenza e la morale; prosegue il discorso sul Vietnam (questa volta concentrandosi su un reduce su sedia a rotelle che diventa attivo pacifista) con Nato il 4 di luglio (1989), film che gli vale il secondo Oscar. Dopo The Doors (1991), irrisolta biografia del musicista Jim Morrison, realizza con JFK - Un caso ancora aperto (1991) uno straordinario esempio di cinema civile (l'obiettivo, parzialmente raggiunto, è quello di far riaprire l'indagine sull'omicidio di John Kennedy e dimostrare la tesi del complotto interno) che brilla per la potenza del racconto, la precisione della ricostruzione storica e il sapiente miscuglio di materiale originale, colore, b/n e video in un montaggio perfetto e mai ridondante. Nel 1993 dirige Tra cielo e terra, terzo capitolo sul Vietnam e l'anno successivo gira Assassini nati - Natural Born Killers, sperimentale e allucinato esercizio stilistico che, attraverso le gesta di due folli assassini idolatrati dai media, vorrebbe essere una satira e una requisitoria sulle storture della società dello spettacolo risultando, invece, un pamphlet di taglio troppo moralistico. Gli intrighi del potere - Nixon (1995) è uno smisurato ritratto dell'ex presidente in cui si svelano alcuni segreti dell'apparato statunitense, mentre U-Turn - Inversione di marcia (1997) è un'opera irregolare ma più riuscita proprio per il disincanto narrativo e una buona dose di autoironia. Nel 1999 adatta il suo collaudato, scatenato stile a Ogni maledetta domenica, storia legata al mondo del football americano. Dopo un periodo di inattività e di ripensamento critico sul ruolo del regista, torna al lavoro con il documentario Comandante (2003), appassionato ritratto del leader cubano Fidel Castro, in bilico fra omaggio e inchiesta politica, e con il kolossal Alexander (2004), fastoso e furente racconto delle imprese e della vita di Alessandro Magno: 155 milioni di dollari di budget, 94 giorni di riprese e battaglie girate con migliaia e migliaia di comparse, senza mai ricorrere alle mirabilia e ai trucchi del digitale, quasi a intonare un autentico epicedio – al contempo turgido e nostalgico – per un cinema che non c'è più, e che – con i suoi corpi «veri», le sue scene di cartapesta – ci sarà sempre meno in futuro. Nel 2006 realizza World Trade Center, una delle prime rielaborazioni sugli attentati dell'11 settembre 2001: da commosso cittadino degli Stati Uniti, S. mette da parte la propria verve militante e sceglie il punto di vista di due poliziotti rimasti sepolti per 24 ore sotto le macerie della prima torre collassata su sé stessa, alternato a quello delle due trepidanti mogli che sperano nel loro ritorno, per celebrare i valori dell'eroismo e dell'umanità."