"Nome d'arte di Philip Andre R. jr., attore statunitense. Dopo una fugace apparizione in 1941 - Allarme a Hollywood (1979) di S. Spielberg, il vero e proprio esordio è in I cancelli del cielo (1980) di M. Cimino. Ancora comprimario in originali opere prime (Brivido caldo, 1981, di L. Kasdan; A cena con gli amici, 1982, di B. Levinson), il personaggio dell'outsider spirituale e martire «Motorcycle Boy» di Rusty il selvaggio (1983) di F.F. Coppola, lo lancia in una girandola di ruoli da protagonista, a cominciare dalla coppia istrionica con E. Roberts di Il Papa di Greenwich Village (1984) di S. Rosenberg e dalla tragicità solitaria e violenta di L'anno del Dragone (1985) di M. Cimino. Il successo dell'erotismo patinato di Nove settimane e mezzo (1986) di A. Lyne, malamente ripreso in Orchidea selvaggia (1990) di Z. King, lo avvia poi verso cupe spirali sataniche (Angel Heart - Ascensore per l'inferno, 1987, di A. Parker) ed etiliche (il bukowskiano Barfly, 1987, di B. Schroeder) a lui congeniali. Una parentesi pugilistica (sua prima professione), ispira l'intensità dolorosa di Johnny il bello (1989) di W. Hill, quella ascetica di Francesco (1989) di L. Cavani, e quella autobiografica di Homeboy (1988) di M. Seresin. Alcune traversie giudiziarie ne diradano le apparizioni e lo spingono a scelte sbagliate e, troppo spesso, strampalate (Harley Davidson and the Marlboro Man, 1991, di S. Wincer) o di gratuito sadismo (L'ultimo fuorilegge, 1993, di G. Murphy) o distaccate (Double Team - Gioco di squadra, 1997, di T. Hark). Si segnala in seguito in La promessa (2001) di S.?Penn e nel fanta-fumettistico Sin City (2005) di R.?Rodriguez e F.?Miller. Nel 2008 D. Aronofsky per The Wrestler gli affida un ruolo che gli calza a pennello, quello di Randy Robinson, ex gloria del wrestling anni '80, minato da un recente infarto e relegato in una solitudine di cui è egli stesso responsabile: i numerosi punti di contatto tra la biografia dell'attore e quella del personaggio conducono a un'interpretazione intensa e dolente, cui è in larga misura debitore il Leone d'oro assegnato al film alla Mostra di Venezia e che gli vale una candidatura all'Oscar come miglior attore."