Nome d'arte di J. Simonet, attore, regista e produttore francese. Figlio d’arte, esordisce sul grande schermo alla metà degli anni ’50, recitando in parti di sfondo, e incontra la grande occasione nel 1961 con il ruolo da protagonista nel drammatico La ragazza con la valigia di V. Zurlini. Biondo, viso di una bellezza languida e malinconica, è un coraggioso sottotenente in 317 battaglione d’assalto (1964) di P. Schoendoerffer, uno stralunato superstite in Vagone letto per assassini (1965) di C. Costa-Gavras, un paggio dongiovanni in Blanche. Un amore proibito (1970, di cui è anche produttore) di W. Borowczyk, un disilluso ufficiale in Il deserto dei tartari (1976) di V. Zurlini. Dopo l’esperienza televisiva (che ripeterà più volte nel corso degli anni), ritorna al successo cinematografico come protagonista in Nuovo cinema Paradiso (1988) di G. Tornatore. Seguono ruoli minori in pellicole di varia importanza, tra le quali In nome del popolo sovrano (1990) di L. Magni e Il patto dei lupi (2001) di C. Gans. Nel 2003 ottiene una nomination all’Oscar per il documentario Il popolo migratore (2001) e l’anno successivo si ritaglia un piccolo ruolo in Les choristes - I ragazzi del coro (2004) di C. Barratier, di cui è anche produttore.