Regista, sceneggiatore e critico francese. Dotato di notevole sensibilità nel cogliere valori e disvalori dei film con i suoi scritti su vari giornali e riviste, esercita una notevole influenza su quella che sarà poi la Nouvelle vague francese fondando nel 1952, insieme a A. Bazin, i «Cahiers du Cinéma», dei quali diviene co-redattore capo. Passato dietro la macchina da presa, dirige il suo primo lungometraggio nel 1960, Le gattine, un «divertissement» libertino cui fanno seguito lo psicologico Le coeur battant (Il cuore che batte, 1962) e il noir La spiata (1962). Dopo aver lavorato per un certo periodo come attore – in particolare in L'immortale (1963) di A. Robbe-Grillet – torna alla regia nel 1967, con Anatomia di un adulterio, influenzato da A. Resnais e Robbe-Grillet, e con qualche richiamo bergmaniano, se non altro per l'interpretazione dell'attrice svedese B. Andersson. In seguito gira prevalentemente tv-movies.