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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Dopo I bambini di Svevia, Romina Casagrande torna con un romanzo potente che fa riaffiorare uno degli orrori del secondo conflitto mondiale: le cliniche in cui venivano rinchiusi e torturati coloro che per qualsiasi ragione erano considerati diversi. Perché la tragedia non si ripeta non si deve dimenticare. E perché tutti possano ricordare, la letteratura dà voce a chi una voce non l’ha avuta.
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Bellissima storia!! .. La lettura è molto scorrevole e interessante... Romina Casagrande è un'ottima scrittrice... Con questo libro si conferma la sua bravura nel catturare il lettore sin dalla prima pagina!!
In queste pagine l'autrice ci porta indietro nel tempo, nel periodo della seconda guerra mondiale dove i nazisti hanno cominciato un orrore senza fine, dove molte persone, compresi bambini, considerati diversi venivano rinchiusi in una clinica e sottoposti ad esperimenti e torture. Emma, la nostra protagonista, si ritrova orfana insieme al fratellino Benjamin e, nonostante volesse realizzare la volontà del padre, si ritrova sola perchè il fratellino le è stato portato via. Lei lo amava molto e il dolore di saperlo rinchiuso in un posto dove chissà cosa gli staranno facendo, le provoca una voragine indescrivibile. A distanza di anni Emma non sa nulla di cosa ne sia stato del fratello e si ritrova nella Villa dove è cresciuta, adesso passata in eredità ad una donna. Qui ritrova degli oggetti, fotografie ingiallite, un anello, indizi che pensano la possano portare da Benjamin. “Le pietre di quella casa avevano sempre avuto più forza del cuore degli uomini che ai quali era capitato di abitarla” In un contesto storico curato nei minimi particolari, l'autrice ci racconta il dolore e le atrocità vissute in un periodo molto buio che ha visto morire molti innocenti. Impossibile rimanere indifferenti, impossibile non indignarsi per quello che è stato fatto, per gli inganni e le menzogne, commuoversi è il minimo, non si può non piangere leggendo queste pagine. Bellissimo in ogni sua parte, non posso che consigliarlo. Per non dimenticare.
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