Silvio Villa (1882-1934), industriale tessile piemontese, emigrò a New York, dove creò un impero della seta. Nel 1919 pubblicò a proprie spese il racconto Claudio Graziani. An Episode of War, forse il primo testo letterario dedicato all’orrore delle fucilazioni sommarie così frequenti nell’esercito italiano nell’ultima fase della Prima Guerra Mondiale, cui Villa aveva partecipato come volontario. Fu l’inizio di una piccola carriera letteraria che fece di lui uno dei primi narratori italo-americani: dopo Claudio Graziani, pubblicò infatti altri due libri, stavolta per l’importante editore Macmillan. Nell’autobiografico The Unbidden Guest (1922) offrì vivaci racconti delle sue esperienze in Italia e in America, inserendovi anche alcune storie della Grande Guerra e lo stesso racconto d’esordio, materiali tutti che sono stati recuperati in L’amico fucilato (Neri Pozza 2019). Morì a Sankt Moritz, in Svizzera, durante una vacanza sulla neve, in seguito a un incidente.