Henri-René-Albert-Guy de Maupassant è considerato il fondatore del racconto moderno ed è stato anche drammaturgo, reporter di viaggio, saggista e poeta. Scrisse sette romanzi, una decina di opere teatrali e centinaia di racconti in cui denuncia maggiormente i vizi della società borghese.
Figlio di Gustave de Maupassant, nobile di provincia, e di Laure Le Poittevin, ebbe un’infanzia tormentata a causa del divorzio dei genitori. Dalla madre ereditò l'amore per l'arte. La passione per la letteratura, invece, fu in parte dovuta all'influenza dell'amico di famiglia Gustave Flaubert. A Rouen conseguì la maturità in lettere nel 1868 e conobbe Louis Bouilhet, conservatore alla Biblioteca comunale, poeta e amico di Flaubert. Grazie a queste due influenze Maupassant fu iniziato alla scoperta dei contemporanei: Hugo, Balzac, Baudelaire, che avrebbero influito molto sulla sua vena creatrice.
Finito il liceo, Maupassant fu chiamato sotto le armi, dove partecipò alla guerra franco-prussiana.
Il successo ottenuto con le prime opere letterarie gli permise di vivere scrivendo, e di realizzare i suoi sogni: il lusso, l'attività amatoria, i lunghi e solitari viaggi in mare sullo yacht Bel-Ami, l'ingresso nella buona società di Cannes e di Parigi dove si conquistò la fama di seduttore inesorabile. A causa della sifilide, la sua salute peggiorò drasticamente e di conseguenza anche i moti del suo animo. Nel 1892, mentre si trovava a Cannes, tentò il suicidio. Dopo qualche giorno fu trasportato a Parigi e ricoverato presso una clinica psichiatrica, dove, ormai in preda alla follia, morì all'età di quarantatre anni.
Tra le sue numerose opere ricordiamo i romanzi: Una vita (1883), Bel Ami (1885), Forte come la morte (1889), Il nostro cuore (1890). Tra le novelle: La casa Tellier (1881), La signorina Fifi (1882), Miss Harriet (1884), Le sorelle Rondoli (1884), Chiaro di luna (1884), Horla (1887).