(Calcutta 1942) saggista indiana. Appartiene alla prima generazione d’intellettuali postindipendenza; è considerata una delle più importanti teoriche attiva nel campo degli studi postcoloniali, della teoria letteraria e degli studi di genere. Dai primi anni Sessanta risiede negli Stati Uniti, dove insegna letteratura comparata, tornando periodicamente in India per insegnare agli analfabeti. Ha tradotto in inglese opere di Derrida, maturando un approccio filosofico-semiotico-decostruzionista che ha segnato il suo lavoro di analisi e critica di stampo poststrutturalista, in cui il materialismo marxista si è coniugato con femminismo e postcolonialismo. Esemplari le sue analisi della condizione subalterna e le riflessioni sull’alterità, unica via per comprendere la propria identità e al tempo stesso rispettare le differenze nella collettività. Fra le sue opere più note: In altri mondi. Saggi di politica culturale (In Other Worlds. Essays in Cultural Politics, 1987, nt), Critica della ragione postcoloniale (A Critique of Postcolonial Reason, 1999), Morte di una disciplina (Death of a Discipline, 2003). Parte dei suoi saggi sono stati tradotti in italiano nel volume Subaltern Studies. Modernità e (post)colonialismo (2002).