Scrittore francese.
Sua madre era impagliatrice di sedie, suo padre morì pochi mesi dopo la sua nascita. Il ragazzo venne notato dal direttore dell'École Normale d'Orléans, che lo ammise al Liceo della stessa città, presso il quale avrebbe ottenuto una borsa di studio grazie alla quale si diplomò brillantemente.
All'École Normale Supérieure di Parigi nel 1894 fu allievo di Romain Rolland e di Bergson. Le lezioni di quest'ultimo, in particolar modo, lo segneranno e influenzeranno molto negli anni a venire.
È in questo periodo che Péguy abbraccia l'idea socialista.
All'esplodere dell'Affare Dreyfus si schiera con i dreyfusardi.
Fonda una libreria, Bellais, non lontano dalla Sorbona.
La libreria arriva presto, però, molto vicina al fallimento, e Péguy prende le distanze dai suoi soci Lucien Herr e Léon Blum.
Fonda la rivista Cahiers de la Quinzaine, con l'intenzione di far emergere nuovi talenti letterari e pubblicarvi anche le sue opere.
Alla rivista collaboreranno, tra gli altri, Romain Rolland, Julien Benda et André Suarès.
Nel 1907 si converte al cattolicesimo.
Da quel momento la sua opera assume un più marcato approccio politico e polemico (Notre Jeunesse, L'argent), e annovera anche opere in versi, mistiche e liriche. Il suo carattere deciso e la sua intransigenza lo rendono però ben presto sospetto sia agli occhi della Chiesa, istituzione nei confronti del cui autoritarismo è molto critico, e al contempo è inviso ai socialisti, contro il cui anticlericalismo punta l'indice.
Tenente della riserva, durante la Prima guerra mondiale si arruola in fanteria. Muore in combattimento, all'inizio della prima battaglia della Marna, il 5 settembre 1914.