(Pau 1867 - Saint-Loubès 1920) poeta e romanziere francese. Di origine creola, trascorse l’infanzia e la prima giovinezza nell’isola Maurizio. Dopo lunghi viaggi ai tropici, si stabilì a Parigi, dove raggiunse rapidamente la notorietà come collaboratore di «La Vie parisienne» con novelle e racconti brillanti e cinici. Tra le sue opere si ricordano i romanzi Il signor de Paur, uomo pubblico (Monsieur de Paur, homme publique, 1898), Il matrimonio di don Chisciotte (Le mariage de don Quichotte, 1902) e La mia amica Nane (Mon amie Nane, 1905), vivace profilo di una moderna cortigiana. Si tratta, nell’insieme, di testimonianze deliziose e divaganti, ma lucidamente scettiche, delle raffinate abitudini borghesi negli anni a cavallo fra i due secoli. Ma il suo libro più importante è la raccolta postuma di liriche Le controrime (Les contrerimes, 1921), dove spiccano l’intensità di un’emozione rattenuta e sempre deviata ironicamente, la felicità inventiva, l’intreccio di motivi satirici e di spunti derivati da una tarda sensibilità decadente, per cui T. appare come l’esponente forse più significativo della cosiddetta «école fantaisiste». Da ricordare anche i Versi inediti (Vers inédits, postumo, 1936) e il volume Diario e viaggi (Journal et voyages, postumo, 1934), documento della sua ricerca letteraria e della sua vita tempestosa: morì per l’abuso di alcol e di stupefacenti.