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Non patria e nazione, ma anarchico aggregato di individui; Paese pieno di ricordi ma vuoto di realtà; terra nichilistica e cinica dove il vuoto dell’esistenza si manifesta senza il paravento delle convenzioni e dei riti sociali, l’Italia del Discorso sembra uscita dal tempo, minacciata da un destino che corrisponde in modo preoccupante alla concezione leopardiana della storia. Troppo poco civile per godere dei benefici delle società europee più colte, ma troppo avanzata per giovarsi delle illusioni che garantiscono un avvenire alle società arretrate, l’Italia che il trattatello descrive è insieme un luogo storico e un luogo simbolico del quale Leopardi fissa caratteri antropologici costanti con punte profetiche che sembrano prefigurare la sorte finale dell’umanità stessa, incapace di sopravvivere alla strage di tutte le illusioni. Un testo profondamente radicato nel suo tempo, ma anche di sorprendente attualità.
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